barbecue americano

Barbecue all’americana

Negli U.S.A. quella del barbecue è una vera e propria cultura culinaria, basti pensare che oltre ad essere un rito irrinunciabile del pranzo domenicale tra amici, spesso è il fulcro di feste cittadine o addirittura eventi di proporzioni nazionali, come avviene ad esempio ogni giugno a New York in occasione del “Big Apple Barbecue”: a questa grande manifestazione partecipano i migliori barbecue master e il Madison Square park viene letteralmente invaso da migliaia di assaggiatori.

Ormai sono sempre di più gli italiani che vengono affascinati da questo mondo; il barbecue infatti non è soltanto una maniera di cucinare la carne, bensì una vera e propria esperienza, la preparazione in sè, diventa infatti un momento conviviale, con tutti i suoi riti, dalla scelta del tipo di combustibile, generalmente carbone ma i più esperti preferiscono la legna, passando per la disposizione degli utensili fino alla preparazione delle salse più adatte al piatto in questione.

 

Uno dei più grossi ostacoli per i neofiti che vogliono riprodurre fedelmente le ricette a stelle e strisce è la nomenclatura: generalmente le ricette si trovano in lingua originale, inoltre a causa del tipico provincialismo italiano in ogni area del paese i vari tagli di carne vengono chiamati in modo assai differente tra loro, rendendo così la traduzione dall’inglese praticamente inutile; inoltre ciò che viene utilizzato per la cottura al barbecue nella cucina statunitense è spesso destinato ad altri scopi nella cucina italiana. Vogliamo quindi offrirvi qualche chiarimento, in modo tale che una volta difronte al macellaio vi sia possibile scegliere il pezzo di carne più adatto al vostro scopo, cioè riprodurre il vero sapore americano.

 

Chuck

Il collo del bovino è un taglio di seconda categoria, ricco di tessuto connettivo e grasso; la tradizione culinaria italiana lo considera ottimo per il bollito, per i piatti in umido e per la carne macinata. Negli stati uniti viene utilizzato anche per la produzione di bistecche.

Denver steak 

Bistecca ricavata da un gruppo muscolare molto tenero del sottospalla, un taglio molto tenero e saporito a causa delle sue consistenti infiltrazioni di grasso.

7bonesteak 

Così chiamata per la tipica forma a sette del suo osso, è ricavata dalla parte del collo costituita da sette fasce muscolari, taglio non utilizzato in italia per la produzione di bistecche in quanto considerato troppo tenace, molto apprezzata invece per gli spezzatini.

Brisket

La punta di petto del bovino. Nelle cucine nostrane viene usato tipicamente per il bollito, data la natura coriacea del taglio. Negli Stati Uniti è cotta anche al barbecue, sempre a fuoco basso e per un periodo molto prolungato, in modo da riuscire ad intenerire la carne.

Beef ribs 

Il biancostato, se in italia viene utilizzato solo per il lesso e lo spezzatino, gli americani lo cucinano anche al barbecue; necessita però di una cottura di circa 8 ore.

T-Bone e Porterhouse

Sono entrambe fiorentine e si differenziano per il rapporto tra filetto e controfiletto; nella t-bone il primo è più grande del secondo, viceversa la Porterhouse ha un filetto più grande del controfiletto.

Continuate a seguirci per nuovi consigli e approfondimenti sull’argomento.

 

 

 

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